Su e giù per la Valcamonica

3^Legione Guardia di Finanza -Milano
Nucleo Polizia Tributaria – Brescia

Anno 1985

Nonostante siano trascorsi circa 35 anni dall ‘episodio che vado a narrare, per dovere di riservatezza e, in ricordo dei colleghi con i quali sono stato in pattuglia, che, peraltro, non sono più tra noi, li chiamerò solamente per nome:Elvio e Domenico.
Una mattina veniamo convocati nell’ufficio del capo sezione del nucleo di polizia tributaria di Brescia io, unitamente al maresciallo maggiore aiutante Elvio e il m.llo capo Domemico. Ci viene comunicato che avremmo dovuto eseguire una verifica fiscale a carico di una certa ditta in Val Camonica in località Darfo-Boario Terme.
L’oggetto sociale di questa impresa era: “montaggi generali di carpenterie metalliche in genere, realizzazione ed installazione strutture metalliche complesse per il settore industriale e civile”.
Purtroppo venne constatato il fallimento di questa azienda. Tutto quello che era rimasto, compresa la scarsa documentazione amm-vo contabile, si trovava in un unico locale, situato nella cittadina di Darfo-Boario Terme in Valle Camonica. Qui sono stati effettuati i controlli relativi alla verifica fiscale. L ‘esame documentale ha evidenziato che l’impresa aveva operato preliminarmente all’estero ed in particolare in paesi del Medio Oriente, effettuando costruzioni metalliche per diversi richiedenti.
I controlli portarono alla determinazione che l’impresa oltre ad effettuare lavori come da oggetto principale della sua attività, impiegava il personale dipendente, nella costruzione di interi villaggi, in zone del Medio Oriente, operando in “nero”. Questo è stato possibile appurarlo attraverso la documentazione rinvenuta e i controlli incrociati richiesti anche in altri paesi esteri. Ricordo che inviammo diverse rogatorie tra cui : Germania, Inghilterra, Spagna ed altri, compresa la Svizzera. Questi ci inviarono i dati da noi richiesti, ad eccezione della Svizzera, la quale si trincero’ dietro il segreto bancario.
Per poter effettuare tale controllo la nostra pattuglia doveva, ogni mattina, per diversi mesi, recarsi con un auto di servizio, guidata dal m.llo Domenico, raggiungere dopo circa un’ora di strada, la località di Darfo-Boario Terme.
Il percorso che iniziava dal nostro Comando di Brescia in via Milano, 9 attraversava diversi paesi della Valle Camonica:Iseo, Pilzone, Sulzano, Sale Marasino, Marone, Pisogne, Pian Camuno, Artogne, Gianico ed infine Darfo-Boario Terme.
Si ammirava sino a Pisogne, la bellezza del lago d’Iseo, per poi riprendere il tragitto normale, attraverso numerose gallerie, sino alla destinazione designata.
Il tragitto era di 56 km della durata di circa un’ora. Durante questo viaggio, tra noi colleghi, si chiacchierava, affrontando gli argomenti più disparati, ferie comprese. I colleghi erano tutti e due di origini piemontesi Domenico originario di Tortona, Elvio di Castagneto nel torinese. Con Elvio non avevo molta confidenza in quanto era la prima volta che facevo un servizio insieme a lui, nonostante appartenesse anche allo stesso comando nucleo ma lavorava in sezioni diverse. Aveva anni di esperienza ed era molto preparato. In questo controllo fungeva da capo pattuglia. Aveva un amore particolare per il gioco del tennis e quasi sempre nei momenti liberi dal servizio lo si trovava in qualche campo dedicato a questo sport. Con Domenico invece avevo fatto altre volte servizio insieme. Direi che mi è stato di grande aiuto nell’inserimento al nucleo pt, trovandosi da più tempo. I suoi consigli sono stati molto utili e mi hanno permesso di meglio integrarmi al nuovo reparto. Aveva una mente vulcanica e coltivava molti interessi tra i quali quello della fotografia, degli orologi, le radio e le autovetture. Conosceva nei minimi dettagli questi oggetti.
Tornando al nostro incarico, all’ora di pranzo, avevamo trovato una ottima sistemazione. Il ristorante Aprica, situato quasi all’uscita di Darfo. Singolare il fatto che all’ epoca era gestito da ben sette sorelle che ci fornivano un ottimo trattamento.
In una di queste occasioni si venne al discorso dell’argomento ferie. Ognuno illustrava i luoghi dove le trascorreva. Quando Elvio mi senti descrivere della casa situata nel Salento ove mi recavo per la mia vacanza, volle saperne di più. Lo lusingava molto sentire parlare di questo luogo. Ammise che non era mai stato nel Sud Italia e gli sarebbe piaciuto conoscerlo. A questo punto gli dico: “Se ti accontenti, di abitare nel Salento, in una masseria ristrutturata, situata in una posizione strategica, in collina a circa 80 metri sul livello del mare, a metà strada tra Morciano di Leuca e la bellissima spiaggia di Posto Vecchio di Salve, dove l’immobile, offre al visitatore o a chi ci abita una veduta panoramica stupenda. Da Torre Vado a Torre Pali, sono circa cinque chilometri di costa e di mare dai colori che vanno dal cobalto allo smeraldo, in contrasto con il rosso della terra e il verde intenso delle estese piantagioni di ulivi sottostanti, allora puoi fruire della mia casa. Ti avverto però che allo stato attuale non c’è corrente elettrica. Bisogna servirsi di lampade a gas o a petrolio. Per avere l’acqua devi prelevarla da una cisterna, per mezzo di una pompa con motore a scoppio “.
Elvio rimase incuriosito dalla mia descrizione e senza pensarci su due volte esordi: ” Finiamo il controllo che abbiamo in atto. Sicuramente la chiusura avverrà proprio nel periodo delle ferie e quindi ne riparliamo. La tua proposta la ritengo interessante.”
Il controllo alla ditta intanto era alle battute finali. Era il periodo delle ferie e mi sono state concesse nel mese di luglio. Ho lasciato così al m.llo Elvio e Domenico la fase di chiusura. Tuttavia mi hanno aggiornato sul risultato che, per il nostro controllo fu più che buono. Riscontrata evasione a vari tributi: Iva, imposte dirette, bollo, concessioni governative più, denunzia al responsabile, anche di carattere penale, per varie omissioni ed al collegio sindacale per non aver adempiuto agli obblighi previsti per tale organo. Questi sono i dati che ricordo a memoria. Gli elementi concreti ed ufficiali si trovano negli atti redatti ed inviati agli organi competenti.
Quindi erano giunte le agognate ferie anche per Elvio e Domenico. Elvio mantenne la promessa che sarebbe venuto a trascorrere la vacanza nella mia casa salentina. All’epoca non esistevano i cellulari ma telefoni normali e con uno di questi Elvio mi disse che il tal giorno nella mattinata ci saremmo trovati al Santuario di Capo S.Maria di Leuca. Circa 10 chilometri da casa mia. Detto fatto, vado a riceverli al Santuario come previsto. Il viaggio lo fece tutto di notte unitamente alla sua famiglia su una citroen o renault non ricordo quale delle due. Moglie e due figlie. Quando ci presentammo, la signora Giovanna, moglie di Elvio, anche lei la prima volta al Sud, mi chiese : “Ma che profumo ha quest’aria? Non ho mai sentito niente di simile al Nord. ” Le risposi: “Signora Giovanna qui siamo in piena macchia mediterranea e ci sono molte erbe spontanee, selvatiche e aromatiche che emanano profumi particolari che ci riempiono i polmoni e ci rendono felici.”
La mia vacanza era giunta al termine per cui, lasciai alla completa disponibilità, la mia dimora , ad Elvio e alla sua famiglia. Alla vista della posizione dell’immobile, rimasero stupefatti. Dalla Masseria del Cantoro, questa era la sua denominazione, poterono ammirare e verificare in concreto, quanto avevo in precedenza descritto: un paesaggio mozzafiato.
Morale: Dopo quell’anno Elvio e la sua famiglia, fintanto che lui è rimasto in vita, hanno continuato a frequentare il Salento con grande passione.

panorama di Darfo e Cantoro
Veduta panoramica di Darfo e Masseria del Cantoro

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