Di guardia

Di guardia
Periodicamente c’è anche il turno di guardia. Ogni compagnia deve fornire un’aliquota di allievi per questo tipo di attività che consiste nel controllare il perimetro della caserma nell’arco delle 24 ore. Le sentinelle sono dislocate in vari punti del perimetro. Il cambio avviene ogni due ore. Non ricordo di preciso quanti sono comandati per questo servizio, credo dodici o quindi allievi. Il turno è abbastanza pesante e logorante. Per fortuna è a rotazione di tutto il battaglione e quindi passa diverso tempo prima di effettuarlo di nuovo. Oltre ai vari punti del perimetro della Scuola c’è un luogo che deve essere controllato. All’interno dello stabile vi è una stanza dove è custodita la Bandiera del Corpo e questa deve essere sorvegliata. Due ore di noia, andare avanti e indietro per il corridoio. Il tempo non passa mai e bisogna inventarsi qualcosa per farlo trascorrere. Quando tocca a me i miei pensieri spaziano al di fuori della Scuola. Mi immagino in vacanza al mare nel Salento, con i miei amici oppure a casa con i miei genitori a Marghera, oppure all’ultimo reparto in cui sono stato prima di venire al Corso a far baldoria in paese una volta smontati dal servizio. Ad un certo punto però sento come una voce interiore che cerca di attirare la mia attenzione come se volesse instaurare un dialogo con me.
La Voce: “Non essere così annoiato, cinico e superficiale. perché ti comporti in questo modo? Lo sai cosa stai facendo qui in questo luogo? ”
Rispondo: “Certo che lo so sono qua per due ore a fare da guardia ad un oggetto situato in quella stanza.”
La Voce: “Sai cosa rappresenta quell’oggetto? E’ la Bandiera del Corpo. Dovresti essere onorato di averla qui davanti a te e proteggerla. Essa simboleggia tutto il sacrificio e l’eroismo di molti uomini che in divisa come quella che attualmente indossi hanno perso la vita sia in tempo di pace che in guerra. In pace per proteggere la collettività da azioni criminali commesse da gente senza scrupoli o compiere azioni umanitarie nei confronti di popolazioni colpite da calamità naturali o prodigandosi in azioni individuali, per salvare singoli cittadini da pericoli mortali, non curandosi della propria incolumità, dimostrando un elevato senso di altruismo. In guerra immolandosi fino alla morte nella consapevolezza di fare la cosa giusta per il bene del proprio paese. Come vedi quindi questi atti di coraggio sono simbolizzati attraverso le medaglie di cui è ornato questo oggetto. Ti rammento che questo oggetto, come tu lo chiami, è la bandiera più decorata tra quelle dei corpi di polizia italiani, insignita di 5 Ordini Militari d’Italia, 3 Medaglie d’oro al Valor Militare, 8 Medaglie d’oro al Valor Civile ed altre 44 tra decorazioni e medaglie, italiane ed estere.”
Perbacco che lavata di testa! Questo intimo dialogo avuto con la voce interiore che si protrae sino alla fine del mio turno mi ha dato da pensare a quanti sacrifici gli uomini in divisa hanno dovuto sopportare negli anni per una vita migliore e per il bene del Paese.
Ecco che arriva il cambio. “Tutto a posto” dico all’allievo che mi rileva augurandogli buona guardia e lo saluto. Chissà se anche lui di fronte a quel simbolo sentirà qualche richiamo interiore, chissà… magari domani glielo chiedo, ora vado a riposare.
C’è un luogo in cui il servizio di guardia non mi pesa molto. Questo è l’Arenile. Il lido balneare appartenente alla nostra Amministrazione per dare la possibilità agli appartenenti della G.di F. e loro famigliari di trascorre delle giornate al mare ed in spiaggia. Si deve uscire dalla caserma, prendere l’autobus e raggiungere il posto e trascorrervi la notte. Al mattino si rientra. A me piace perché c’è la possibilità di distendersi su un lettino e riposare fino al mattino successivo.

Bandiera al Lido di Ostia
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