il VB Milelli

Gorgonzola
Il vice brigadiere Milelli
Giovanissimo sottufficiale assegnato da poco al reparto. Penso che provenisse direttamente dalla Scuola e pertanto privo di esperienza pratica. Da una lato può ritenersi fortunato di non essere stato assegnato ad uno di quei reparti di confine disagiati dove bisogna impegnarsi in tutti i sensi per uscirne illesi da eventuali provvedimenti disciplinari. Statisticamente infatti chi proviene da quei posti è più che sicuro di collezionare una qualche punizione con relativa annotazione sui fogli matricolari. Questo pregiudica il buon esito di carriera.
A dire il vero questo vicebrigadiere non è che dimostri molta voglia di rendersi utile o di interessarsi allo svolgimento delle attività del reparto, nonostante ne avesse le capacità. Quello che gli preme di più è che al termine del suo servizio si vada a divertire spensieratamente come un qualsiasi altro giovanotto. Alla tastiera di una macchina da scrivere è molto veloce. Usa tutte le dieci dita, ma bisogna stare attenti a quello che scrive perché è molto distratto. Si deve rileggere tutto quanto prima di inviare documenti ai vari uffici al fine di evitare di fare brutte figure.
Una notte viene comandato di un servizio per la repressione del contrabbando affiancato dall’appuntato Franchi più un altro finanziere, di cui non ricordo il nome. Si devono recare in un certo posto della circoscrizione in seguito ad una notizia avuta da un confidente del Franchi che gli segnala di un eventuale traffico illecito di sigarette.
Conoscendo il carattere dell’appuntato Franchi, prendo da parte Milelli e gli raccomando di agire con prudenza e con la testa sulle spalle e di cercare di tenere a freno l’irruenza dell’appuntato, pena il mancato esito dell’intervento. Mi assicura che non ci sarebbero stati problemi e che se la sarebbe cavata.
Escono dalla caserma vero l’uno o le due di notte.
Già tutti i militari celibi me compreso eravamo andati a dormire ognuno nei propri alloggi, quando in piena notte, penso che saranno stare le tre o le quattro, sento un gran fracasso provenire da una stanza della caserma. Spostamento di tavoli, sedie gettate per terra, grida, sbattiti di porte. Ho immaginato la scena e capito cosa poteva essere accaduto. Sicuramente l’appuntato e il vicebrigadiere hanno avuto contrasti nel gestire il servizio che sicuramente è sfumato ed ora stanno litigando animatamente in caserma. Non mi sono alzato per andare a vedere cosa stava accadendo. Ho ritenuto lasciare che risolvessero da soli i loro problemi per non crearne di altri.
In effetti è successo quello che immaginavo, tra i due sono sorti contrasti, sul modo di operare e la conclusione è stata quella di aver mandato a monte l’appostamento. Dell’episodio è venuto a conoscenza il maresciallo Leone. Credo che gli sia stato comunicato proprio dall’appuntato Franchi. Stranamente costui era tenuto in considerazione dal comandante per via della sua abnegazione e dell’impegno che dimostrava, a suo modo, nelle indagini volte alla repressione del contrabbando. Attività questa che al resto del personale non piaceva tanto. Costoro preferivano svolgere servizi meno pericolosi. L’unico che si prestava era l’appuntato Franchi e questo fatto era apprezzato dal comandante al punto che prese per buona la versione data dal Franchi e non tenendo conto invece quella fornita da Milelli nonostante fosse lui il responsabile del servizio. Ma sono sicuro che ha ritenuto Milelli impreparato e non all’altezza del compito.
Fatto sta che dopo circa una settimana il vicebrigadiere Milelli si vede recapitare un ordine di trasferimento per un altro reparto. Così come, sottufficiale celibe, mi ritrovo io solamente visto che anche Soro Gonario era stato trasferito a Monza. Questa cosa non mi è andata giù per il verso giusto. Ho avuto un brutto presentimento. Stai a vedere che con molta probabilità sarò costretto io a sorbirmi le intemperanze dell’appuntato Franchi quando ci saranno uscite per reprimere illeciti legati al contrabbando?

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