Appuntato Franchi

Gorgonzola
L’appuntato Franchi
Incaricato di svolgere attività d’indagine l’appuntato Franchi (nome di fantasia) è un individuo da prendere con le molle, nel senso che non è facile da gestire. Pretende di agire secondo i suoi intendimenti, non considera che se esce affiancato ad un graduato deve sottostare alle disposizioni del capo pattuglia.
Originario della Sicilia e con diversi anni di servizio alle spalle, preferisce accollarsi anche turni notturni abbastanza pesanti per svolgere attività investigativa anti contrabbando invece di svolgerne meno pericolosi e meno impegnativi. A volte si dimostra molto impulsivo al punto di mettere in difficoltà il responsabile della pattuglia. Bisogna frenarlo altrimenti, preso dalla foga, di intervenire rischia di commettere azioni non propriamente legali.
Una volta mi trovavo in servizio con lui e per fortuna sono riuscito a gestire l’azione d’intervento senza danni. Eravamo in appostamento da circa un paio d’ore nei pressi di un’abitazione situata a Pioltello, comune sotto la dipendenza della nostra circoscrizione. Avevamo un’informazione che in quel posto sarebbe giunto un carico di sigarette di contrabbando. Saranno state le 23:00 circa ma ancora non s’era visto nessun movimento sospetto. Ad un certo punto l’appuntato Franchi perde la pazienza e di sua iniziativa vorrebbe entrare ed eseguire una perquisizione. Secondo lui la merce di contrabbando si trovava già nell’abitazione ancora prima che noi iniziassimo l’appostamento. Mi sono sentito perso, ahimè! Ho pensato: “Qui stasera se do ascolto all’appuntato rischiamo di prenderci una denuncia per abuso di potere”. Sapevo infatti che per effettuare una perquisizione domiciliare specialmente di notte, in materia di contrabbando di tabacco lavorato estero, la legge ci permetteva di intervenire anche d’iniziativa e quindi senza mandato dell’Autorità Giudiziaria. Bastava avere semplicemente fondato sospetto di illecita attività nel campo dei tabacchi lavorati esteri. Questa era proprio una facoltà attribuita espressamente agli ufficiali di polizia tributaria che in questo caso era esclusivamente di mia competenza e non certamente all’appuntato. Se non ricordo male è proprio l’art. 33 della legge 7 gennaio 1929 nr. 4 che indica queste regole e attribuisce ai sottufficiali e ufficiali della Guardia di Finanza ma non certamente agli appuntati di intervenire.
Mi ci è voluta tutta la pazienza e tutto il sangue freddo in mio potere per far desistere questo appuntato a commettere un’azione illecita al fine di ottenere un risultato di servizio. Se avesse avuto un minimo di conoscenza della legge sopra citata penso che si sarebbe comportato diversamente e avrebbe lasciato ogni decisione al responsabile del servizio. Il “fondato sospetto” per me non aveva ragione di esistere. Ho ritenuto pertanto di non intervenire nell’abitazione basandomi esclusivamente sulle notizie che avevamo. Non era stato rilevato alcun movimento che potesse convincermi da poter agire d’iniziativa.
Alle volte queste persone sono spinte anche da lodevoli intenzioni ma ignorando certe regole possono creare problemi notevoli a chi cerca di operare nel rispetto delle leggi, sennò che ci stanno a fare se in primo luogo non sono rispettate dai tutori dell’ordine.

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