Galante

Sica Galante

Scrivo queste note in ricordo di un collega con il quale abbiamo affrontato i primi servizi anticontrabbando dopo essere usciti dalla Scuola Alpina di Predazzo.
Alcuni giorni addietro, stavo messaggiando con un amico e collega in FB, quando vengo a sapere che aveva fatto servizio nel Corpo, in qualità di cinofilo e che la sua attuale residenza si trova a Castiglione del Lago in provincia di Perugia. Informato di questo, gli ho chiesto se conosceva due cinofili che avevano fatto servizio con me, al confine Italo-Svizzero, nella Brigata di Colombirolino, sotto il comune di Cavallasca in provincia di Como. Uno si chiamava Leone Vincenzo, se non ricordo male, originario di Alcamo (Tp), l’altro era Sica Galante, originario di un paesino della Calabria che, sempre dico, dal nome esotico di villaggio indiano: Simeri Crichi, in provincia di Catanzaro. Mi ricordo ancora il nome del suo cane : Medom.
Il collega con il quale ero in contatto in FB riconosce tutti e due in special modo Sica. Mi dice che da circa vent’anni abitano nella stessa cittadina di Castiglione del Lago. Purtroppo mi comunica che dal mese di Agosto dello scorso anno Galante Sica non è più tra noi.
Questa notizia mi ha causato una certa emozione, sono rimasto senza parole, in un attimo sono apparse nella mia mente ricordi di oltre 55 anni fa, in cui con Sica Galante abbiamo svolto servizio anticontrabbando al confine svizzero. Questa persona era di carattere simpatico ed allegro e sempre disponibile. Con i suoi atteggiamenti e il suo marcato accento calabrese, teneva su il morale di tutti i componenti del reparto.
A me piaceva veramente uscire di pattuglia con lui ed il suo cane. Non c’era un attimo di noia nel trascorrere il turno di servizio. Sempre si chiacchierava e si scherzava, mettendo da parte, per qualche momento la gravosità dell’ambiente che ci circondava.
Il suo cane Medom, un bel cane lupo, era purtroppo abbastanza vivace, a volte non recepiva immediatamente gli ordini che il suo padrone gli dava. Quando uscivamo in pattuglia, di notte, per i sentieri del bosco, al buio, la regola era che dovevamo camminare in silenzio, senza far rumore. Non dovevamo allarmare eventuali contrabbandieri che magari erano in attesa di attraversare il confine, con le bricolle di sigarette. Purtroppo l’effervescenza del cane Medom era irrefrenabile. Così accadeva che si creava una sorta di bolgia notturna, nel bosco, tra il cane e il suo padrone il quale cercava di frenare la sua irrequietezza. Queste acrobazie notturne andavano tuttavia a scapito del buon esito del servizio.
Tutti i colleghi erano a conoscenza di questi episodi, ma venivano tollerati e ci si scherzava anche sopra. La simpatia che emanavano sia Galante che il suo cane era tale che questi episodi notturni venivano accolti benevolmente. Non si è mai infierito contro il collega.
Ricordo che una volta siamo andati a Milano a trovare dei suoi parenti con la sua lambretta. Ancora mi chiedo da dove la tirò fuori, considerando che la caserma dove eravamo alloggiati non aveva la possibilità di parcheggiare alcun veicolo. Fatto sta che io, situato al sellino di dietro della lambretta ci siamo avventurati da Colombirolino a Milano. Sia il viaggio di andata che quello di ritorno è stata un’allegria continua e spontanea. Abbiamo trascorso veramente una bella giornata che ci ha fatto dimenticare per un attimo la nostra condizione di militari impegnati in gravosi servizi diuturni al confine.
Un particolare singolare che voglio far notare. Mi trovo iscritto a Facebook proprio grazie a Galante.
Premetto che sono sempre stato restio ad iscrivermi a questo “social” ma c’è stato un momento della mia vita, che ho avvertito come un sensazione ed un bisogno, ricercare vecchi colleghi con i quali a distanza di oltre 50 anni avevano condiviso con me, periodi di avventure belle e brutte in vari reparti del Corpo, specialmente in quelli più problematici sia sotto l’ aspetto del servizio che in quello dei rapporti con le gerarchie militari.
Ripensando pertanto a questi episodi, ecco che mi viene in mente il nome e il cognome di questo giovane finanziere cinofilo. Faccio una ricerca su Google e trovo sue tracce. E’ iscritto a Facebook. Anche se sono trascorsi moltissimi anni, lo riconosco, è lui. Vado nelle pagine bianche, rintraccio numero telefonico ed indirizzo. Provo a chiamare diverse volte ma trovo sempre la linea libera. Mah! penso forse non abita più lì e si è trasferito in altro luogo. Sto perdendo le speranze, quando un giorno, mi sento rispondere al telefono :
“Chi sei?”, mi chiede. Mi faccio riconoscere. Dico il mio nome e cognome. Attimi di esitazione, ancora non è convinto di quello che gli sto dicendo. Gli racconto tutta la storia di quando eravamo insieme alla Brigata di Colombirolino, insieme in pattuglia con il suo cane Medom. In un primo momento rimane perplesso, poi man mano che gli racconto gli avvenimenti vissuti insieme, si rende conto chi sono effettivamente. Un suo collega e compagno di lavoro. Per farla breve, per mettermi in pieno contatto con lui e per inviargli qualche foto di quel periodo, ho dovuto iscrivermi a Facebook .
Caro Galane, mi raccomando, da lassù comportati bene, non fare rumore specialmente di notte quando sei nel bosco con il tuo cane. Non trattarlo male è una bella bestia anche se un poco irrequieta.
R.I.P.

Galante con il suo cane Medom
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