In Aula

In aula
Il programma delle lezioni è ben nutrito si passa da materie giuridico-economico-finanziarie a quelle prettamente militari. Abbiamo come insegnanti istruttori sottufficiali e ufficiali del Corpo ed anche professori che provengono dell’ambiente civile.
Questo avviene sia di mattina che di pomeriggio. C’è proprio poco spazio per fare altre cose. Questa attività si dimostra la più importante sotto il profilo della formazione professionale di ogni allievo. Le lezioni si susseguono al ritmo di ogni ora per materia, a volte anche due.
La mia partecipazione, devo riconoscerlo, non è tra le migliori. Ancora non riesco a trovare la concentrazione giusta per dedicarmi anima e corpo allo studio. Trovo ancora difficoltà a smaltire il cambiamento di vita che avevo al reparto e questo modo di procedere. A volte mi estraneo completamente dalle lezioni. Vivacchio, prendo raramente in mano le “sinossi” per andare a rileggere quello che gli istruttori impartiscono durante le loro lezioni. Al punto che una volta riesco anche a farmi un bel “pisolino”, mentre il Capitano La Rocca, comandante la compagnia tiene una lezione di cultura giuridica. Non si accorge del mio stato, pur essendo il mio posto situato nei primi banchi situati entrando a sinistra dell’aula. Con molta probabilità rimango fuori dal suo campo visivo. Mi va davvero bene, rischio molto, non so cosa mi sarebbe successo una volta scoperto.
Il capitano La Rocca è un ufficiale che non spreca le parole. Fisicamente minuto, dai modi pacati, si dimostra profondo conoscitore della materia che insegna. Durante la sua lezione non si sente volare una mosca, tutta l’aula presta attenzione, forse anche perché si esprime con tono di voce molto basso. Per questo ufficiale tutti noi abbiamo un timore reverenziale forse è dovuto al fatto che è anche il nostro comandante di compagnia e quindi ha potere su di noi non solo come insegnante ma anche come responsabile del buon andamento generale. Si deve riconoscere che nonostante il suo serio atteggiamento applica pochi provvedimenti disciplinari. Di questo gli allievi ne sono ben contenti.
Un’altra volta la fortuna non mi aiuta. Ancora c’è la lezione di cultura giuridica impartita questa volta dal supplente del capitano: il tenente Remediani. Questo ufficiale pur avendo frequentato l’Accademia proviene dalla nostra categoria. Prima è stato anche lui sottufficiale poi ha effettuato il passaggio. Chi ha costanza, intraprendenza, voglia di emergere e fortuna può affrontare questo salto di carriera. A volte viene in aula per sostituire il capitano La Rocca. Sembra comportarsi come uno che sta dalla nostra parte, con il suo accento romanesco fa delle battute spiritose mentre spiega la lezione così da tenere alta la nostra attenzione sulla materia che sta spiegando tanto da non renderla noiosa.
Proprio una di queste volte il tenente Remediani invece di mettersi a spiegare gli salta in mente di interrogare. Scorre il registro e dice:
“Oggi interroghiamo Abbaterusso, Ariano e Albarano”. Un brivido mi corre lungo la schiena. Non sono preparato per niente. Come dicevo, le mie sinossi sono ancora integre. Mi limito solamente ad ascoltare le lezioni impartite in aula e mai faccio il ripasso sui libri o sui manuali. Alle domande dell’istruttore mi arrampico sugli specchi, azzardo qualche risposta ma non lo convinco più di tanto. Dopo una breve tortura si rende conto della mia impreparazione e mi rimanda al mio posto con una bella sotto-media. Questo significa un voto scritto in rosso sul registro al disotto dei 20 ventesimi. Se non ricordo male mi affibbiò un nove. Ma non finisce lì, il fatto di aver preso un voto inferiore alla media automaticamente scatta anche una punizione. Credo che mi sia stato inflitto anche qualche giorno di consegna. Una brutta figura davvero nei confronti di tutta l’aula.
Quello che mi fece più arrabbiare non fu prendere il voto basso ma il fatto che anche i miei colleghi interrogati non è che se la siano cavata tanto meglio di me, ma a loro fu risparmiata la sotto-media. Covai questo malumore nei confronti dei miei colleghi per diverso tempo.

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