In servizio

Gorgonzola
In servizio
L’attività di servizio spazia in tutti i settori di nostra competenza: anti-contrabbando, codice della strada, interventi in aziende, esercizi pubblici e commerciali.
Sono soddisfatto di questa assegnazione soprattutto quando mi affiancano a colleghi sottufficiali più anziani e più esperti di me in attività di verifica fiscale presso le aziende. Ho la possibilità di mettere in pratica le nozioni teoriche apprese alla Scuola Sottufficiali.
Di questi sottufficiali per lo più marescialli: ordinari, capi e maggiori ce ne sono diversi e tutti con un buon bagaglio di esperienze. Generalmente si trovano in questo luogo dopo essere stati per molti anni operativi ai Nuclei di Polizia Tributaria e all’epoca, per disposizioni di regolamento di servizio, il tempo massimo di permanenza era di dieci anni, dopo necessariamente bisognava cambiare.
Con loro comincio ad apprendere come vengono effettuati gli accertamenti presso le aziende commerciali. Si prende in considerazione un arco temporale di cinque anni ove i responsabili delle società o ditte hanno l’onere previsto dalla legge di tenere in ordine le loro contabilità non solo sotto l’aspetto amministrativo ma anche sotto l’aspetto fiscale. Così comincio a prendere conoscenza sugli obblighi di tenuta delle scritture contabili, libro giornale, libri sociali, libri previsti dalla normative, bilanci, fatture emesse e fatture ricevute, documentazione riguardante gli obblighi del datore di lavoro sui propri dipendenti: libro paga, matricola, rapporti con l’Inail, con l’Inps e tutte le altre incombenze a carico delle aziende. Esaminare carte, documenti, ispezionare locali aziendali è un lavoro che mi attrae molto e mi impegno a fondo per rendermi utile e dare collaborazione ai miei capi pattuglia.
Mi rendo conto che ci vuole pazienza e abnegazione per imparare al meglio la tecnica per scovare gli illeciti. A volte può sembrare noioso far passare centinaia di documenti per verificare se sono in regola, ma c’è poi la soddisfazione almeno per noi, non credo per il contribuente, quando si scoprono delle irregolarità.
Alla fine, se sono state riscontrate violazioni, bisogna rendere conto del nostro operato attraverso la verbalizzazione di atti. In genere viene dato a me l’incarico di dattiloscriverli, sempre sotto la supervisione del responsabile della verifica. A costui è demandato il compito di formalizzare le irregolarità che a seconda delle infrazioni commesse bisogna trasmettere in genere agli uffici finanziari, competenti.
Il nostro lavoro in materia fiscale e tributaria si limita a constatare, nel senso di fotografare, l’illecito, ed indicarne l’ammontare delle sanzioni. Spetta poi all’ufficio emettere i documenti di accertamento per il pagamento delle stesse. Il mio pensiero ricorrente in questi frangenti è: “”Spero di non deludere ora che faccio parte di questa struttura, dovrò impegnarmi molto di più di come ho fatto sin d’ora.””
Oltre a queste attività che intraprendo alle dipendenze di altri miei colleghi io stesso godo di autonomia operativa essendo sottufficiale e avendo fatto servizio prima in un importante valico di confine internazionale il Comandante mi dà fiducia e mi assegna incarichi anche di una certa rilevanza da svolgere come responsabile.
Esco di pattuglia per il controllo stradale ma oltre ad occuparmi a reprimere eventuali infrazioni al codice della strada trovo interessante intervenire per reprimere violazioni strettamente di nostra competenza come ad esempio il mancato pagamento delle concessioni governative sulle patenti o sulle licenze degli esercizi pubblici.
Per questo tipo di intervento mi assicurano che prima di me mai nessuno si era impegnato a farlo. Il Comandante si congratula perché faccio aumentare il rendimento del Reparto in un particolare settore scarsamente impegnato in precedenza.
Trovo un poco noioso quando devo intraprendere servizio per la repressione del contrabbando. L’ho sempre svolto quando ero in altri posti e vorrei che fossero altri ad interessarsene.
Purtroppo fino a quando non arriva qualche altro sottufficiale giovane e celibe l’incombenza spetta a me e al brigadiere Soro. Su questo problema vengo esaudito. Da lì a poco viene trasferito un vicebrigadiere con il quale ho la possibilità di alternarmi.
Generalmente questi servizi sono svolti con automezzi dell’Amministrazione, per la verità mai sufficienti e molte volte per raggiungere i luoghi si deve adoperare anche la propria autovettura e il costo della benzina consumata non viene rimborsato.
Comunque se il servizio è svolto ad una certa distanza dal Comando ci spetta una indennità, peraltro di importo modesto. Tuttavia per il servizio stradale c’è a disposizione un automezzo fornito dal Comando, la famosa “600 multipla” della Fiat.
Mi spiace fare un commento negativo riguardo a questo veicolo. Mi chiedo come hanno fatto i tecnici e gli stilisti della casa automobilista a partorire un tale obbrobrio di veicolo. Inguardabile dal lato estetico e rumorosa all’inverosimile. Comunque almeno i costi di benzina, manutenzione sono a carico dell’amministrazione. Tra i compiti a me demandati c’è anche quello di ispezionare periodicamente due raffinerie di oli minerali ed un deposito di gas che si trovano in località sotto la giurisdizione del reparto ed annotare l’ispezione su appositi registri tenuti nell’ufficio della G. di F.
In questi opifici vigilano sui prodotti in lavorazione dei finanzieri che si alternano nell’arco delle 24 ore. Una volta in una di queste raffinerie è accaduto un incidente ad un militare fortunatamente non molto grave.
Prese fuoco una stufetta a gas che si trovava nell’ufficio della G. di F. Le fiamme investirono in pieno tutto il corpo di questo finanziere. Le ustioni non furono gravi ma dovette trascorrere diversi giorni in ospedale e poi in convalescenza.

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