Tempo di Cambiamenti

Tempo di cambiamenti
Finalmente dopo 13 anni trascorsi con il grado di brigadiere, un po’ tanti, ottengo la nomina a maresciallo. Il ritardo è a causa del rifiuto di sottopormi ad esami per avanzamento a scelta.
All’epoca c’era questa prerogativa che consisteva nella possibilità di fare un esame dopo 4 –6 anni di permanenza nel grado da brigadiere, che una volta superato si poteva ottenere il grado superiore di maresciallo ordinario. Perché farlo? Ho pensato.
Dopo due anni di frequenza alla Scuola Sottufficiali anziché uno come erano i precedenti corsi si pretendono ancora esami per passare di grado? Ero convinto che il passaggio fosse meno lungo e che sarei arrivato alla nomina in tempi brevi.
Le mie previsioni invece furono del tutto errate e dovetti sorbirmi questa lunga attesa. L’anno dopo l’Italia vince i mondiali di calcio disputati in Spagna. Ricordo ancora la soddisfazione del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, mentre esulta alle reti segnate dalla squadra italiana. L’intero Paese è in festa. Il terzo titolo mondiale viene vinto dopo moltissimi anni di assenza. La vittoria ci mancava dal lontano 1938.
Il 1982 è l’anno in cui ottengo il diploma di“Ragioniere”. Per me è stata una grande soddisfazione. Una rivincita soprattutto contro me stesso. Quello che non ero riuscito ad ottenere quando ero giovane studente l’ho realizzato in questo anno frequentando i corsi serali, anno per anno, dalla prima classe sino agli esami di maturità. Per riuscirci non è stato facile.
Avevo ripreso la frequenza del terzo anno qui a Brescia in seguito ad interruzione avvenuta a causa del mio trasferimento da Gorgonzola. E’ stata abbastanza dura. Già a Brescia avevo dovuto interrompere la frequenza a causa di problemi riguardanti l’attività di servizio. Sembrava che il Comando facesse in modo di impedirmi di frequentarlo.
Ero assegnato di continuo in sezioni in cui non esisteva un orario fisso di lavoro. Si doveva intervenire ad ogni ora del giorno e della notte e questo pregiudicava la mia frequenza al corso al punto di doverlo nuovamente interrompere. Per orgoglio non avevo rappresentato mai al Comando la mia esigenza. Avrei potuto chiedere una sede di sezione con orari normali di ufficio tali da permettermi di potermi recare alle ore previste all’Istituto Ragionieri.
Finalmente vengo assegnato alla sezione “Schedario” dove gli orari sono d’ufficio e quindi ho la possibilità di iscrivermi nuovamente e questa volta di portare a termine il corso sino agli esami di maturità. Ricordo ancora quei giorni, l’ansia e lo stress dell’attesa, come un giovane studentello, della prova scritta di italiano e quella di ragioneria e dopo quella degli orali.
Avevo scelto come materie da portare agli esami orali:italiano e scienza delle finanze, materia quest’ultima pe r me abbastanza facile considerato il lavoro che facevo. Gli esami orali andarono più che bene anzi ho avuto anche i complimenti dei professori della commissione specialmente quando sono stato interrogato in “scienza delle finanze”. Mi ero preparato sull’argomento un po’ ostico per gli altri miei compagni. Lo studio era imperniato su nozioni riguardanti la materia del“Catasto”.
Particolare pubblico registro dove vengono annotate tutte le abitazioni e i terreni di una zona, con le loro caratteristiche: cubatura, numero dei vani, valore, zona catastale e così via. Come è strutturato, e l’utilizzo da parte del pubblico. La conoscenza della catalogazione dei terreni dei fabbricati, dei mappali, del classamento, del regime fiscale e così via dicendo.
Ad un certo punto interviene un rappresentante della commissione d’esame elogiando la mia esposizione su questo argomento considerato dagli esaminandi abbastanza non alla loro portata. Al che interviene il mio professore di scienza delle finanze dicendo: “Certo che sa bene questo argomento lui è un finanziere e se non le sa lui queste cose?” Ma il commissario ha voluto che continuassi a parlare in quanto dichiarò che era inusuale ascoltare da un esaminando questo particolare argomento.
Alla fine ho ricevuto i complimenti da tutta la commissione d’esame. Al contrario da parte del mio comandante del Nucleo che non si è degnato di fare nessun apprezzamento. Ma non importa la soddisfazione l’ho avuta sotto l’aspetto pecuniario in quanto l’amministrazione, per essermi diplomato, mi ha assegnato un premio in denaro di 450mila lire. Non male.

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