18 novembre 1963

Non c’è un attimo di pausa tutto avviene con una certa solerzia. Sono momenti di smarrimento e di confusione, ti senti chiamare da tutte le parti, devi dare le tue generalità in non so quanti uffici. Al termine di tutto questo trambusto ci comunicano che ci sarà assegnato il posto letto.
Prima di questo ci viene spiegato che tutti i civili ammessi al Corso, circa trecento, saranno ripartiti secondo un organigramma militare e cioè in squadre, plotoni, compagnie fino a formare il Battaglione Allievi. Le compagnie saranno tre: la mia con il nome di “Fil de Fer” ed è la 5^ compagnia, poi c’è la 4^, la “Vecia” e la 6^, la “Npiota.” Tutte saranno rette da un ufficiale comandante con il grado di capitano. Tre tenenti comanderanno i tre plotoni di cui è costituita. I plotoni divisi in squadre saranno comandate da un sottufficiale, di solito un vice o un brigadiere.
Finalmente giunge il momento di conoscere quale sarà il nostro alloggio: uno stanzone enorme che andando a memoria doveva essere composto da circa 20 brande con letti a castello. Gli istruttori cominciano a fare l’appello in ordine alfabetico e man mano ci assegnano il posto letto. A me tocca la branda di sotto. Ad un altro quella di sopra e così via fino alla ultimazione delle assegnazioni.
La prima cosa che ci viene detta è come deve essere lasciato il posto letto ogni mattina. Un istruttore è venuto appositamente per descrivere il modo in cui avremmo dovuto piegare sia le coperte che le lenzuola. Avverte che i primi tempi non avrebbero provveduto a sanzionare, ma dopo un certo termine, e cioè quando il corso inizierà ufficialmente, non avrebbero tollerato manchevolezze.